In un clima di generale disagio finanziario, una delle problematiche più diffuse riguarda la negoziazione dei debiti con banche e finanziarie.
Nel caso di posizioni in contenzioso o a sofferenza, uno strumento efficace che permette di chiudere un debito con una somma inferiore rispetto all’importo complessivo è il “Il saldo e stralcio”, ossia una transazione attraverso la quale le parti interessate risolvono in via bonaria il rientro del debito in modo da ottenere da una parte, una riduzione percentuale delle somme residue che il debitore deve corrispondere alla banca o alla società finanziaria, e dall’altra, riuscire a soddisfare le richieste del creditore che accetta dunque di rinunciare ad eventuali procedure esecutive nei confronti del debitore.
Facciamo un esempio: un privato ha maturato un debito con una banca per un importo di € 20.000.
Per evitare di agire in giudizio e procedere al pignoramento con l’aggiunta di maggiori oneri per interessi e spese legali, la banca accetta di chiudere il debito mediante il pagamento immediato di € 12.000.
Una delle caratteristiche principali della transazione a saldo e stralcio è rappresentata dal fatto che la banca o la società finanziaria pretende, in genere, l’immediato pagamento della somma in un’unica soluzione, ma è importante sapere che spesso è possibile raggiungere un accordo per la definizione della posizione anche in diverse tranche concordando un saldo e stralcio dilazionato o a rate.
PERCHE’ PROPORRE UN SALDO E STRALCIO?
Allorché il privato o l’impresa si trovi nell’ impossibilità di pagare nel lungo periodo il proprio debito e non abbia la disponibilità di entrate certe ed immediate, la banca o la società finanziaria preferisce avere subito il rientro di una parte del debito, anziché intraprendere una più lunga e incerta procedura giudiziale di recupero del credito, con il rischio di non riavere indietro né l’intero capitale concesso a titolo di finanziamento né le spese e gli interessi.
In questi casi, il privato o l’impresa è dunque nelle condizioni di poter proporre un abbattimento che, può aggirarsi ad esempio attorno al 40% della somma complessiva a debito.
Ogni situazione è comunque diversa e non è possibile stabilire una regola in quanto in questo genere di transazioni molto dipende anche dall’aggredibilità del debitore.
E’ POSSIBILE CHIUDERE IL MUTUO A SALDO E STRALCIO PRIMA CHE L’IMMOBILE SIA VENDUTO ALL’ASTA GIUDIZIARIA?
Anche in questo caso è possibile raggiungere un accordo transattivo tra il cliente e il creditore (es. la banca), che consenta di chiudere la propria posizione mediante il pagamento di un importo inferiore rispetto al residuo del mutuo, interrompendo in questo modo il processo esecutivo che si attua con il pignoramento e la vendita forzata dei beni all’asta.
CONSEGUENZE IN CRIF E NELLE ALTRE BANCHE DATI?
Una volta raggiunto e definito l’accordo stragiudiziale a saldo e stralcio del debito, è sempre opportuno verificare che la banca o la società finanziaria abbia provveduto alla rinuncia di possibili procedure giudiziali di recupero del credito e alla cancellazione dell’eventuale segnalazione presso le banche dati che contengono informazioni sul finanziamento.
COME FARE UNA TRANSAZIONE A SALDO E STRALCIO?
La chiusura a saldo e stralcio dei debiti è una procedura molto complessa; sono indispensabili esperienza e “potere di negoziazione”, bisogna conoscere le disposizioni di legge in materia e le giuste strategie da seguire.
L’elevata specializzazione ed esperienza dei professionisti di Rexpira, ti consente di concludere transazioni vantaggiose, permettendoti di ottenere sia l’estinzione del debito e la possibilità di vedere ripristinata la tua reputazione creditizia.
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